Clima, verso un accordo a due fasi

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Babina O'Riley
view post Posted on 21/11/2009, 20:32




Nessun target ma impegno politico. Dopo il compromesso fra USa e CIna raggiunto a Singapore durante la riunione dei 21 Paesi Apec, il vertice di Copenaghen parte in salita

Nessun target ma impegno politico. Dopo il compromesso di Singapore nell'ambito nella riunione Apec dei leader dei 21 Paesi del forum Asia-Pacifico, il vertice Onu di Copenaghen, il prossimo dicembre, parte in salita sul fronte delle misure di riduzione della Co2, ma potrebbe invece registrare la novità di aver trovato la 'ricetta' per far entrare Usa e Cina nel pacchetto dei paesi in prima linea nella lotta ai gas serra.

Oggi e domani, a 22 giorni dall'inizio del vertice di dicembre, nella capitale danese i ministri dell'Ambiente, presente il ministro italiano Stafania Prestigiacomo, nella due giorni di consultazioni informali si troveranno sul tavolo il nuovo scenario che si è aperto a Singapore, con il sì del presidente americano, Barack Obama alla proposta danese di un accordo in due tempi. Compito non facile per i ministri quello di preparare il terreno per Copenaghen, visto che sul vertice di dicembre ora si grida al flop.
La mancanza di target vincolanti per la riduzione delle emissioni è il cuore della questione. Ma il sì all'intesa incassato a Singapore potrebbe invece agevolare il dialogo con i Paesi ancora mancanti all'appello del Protocollo di Kyoto, Usa e Cina. Anche perché gli Stati Uniti non farebbero in tempo per dicembre a presentarsi con una legge sul clima che potrebbe invece vedere la luce nella seconda metà del 2010.

Ma comunque l'intesa sul clima in due fasi, una politica e una successiva vincolante "potrebbe rappresentare uno snodo fondamentale per coinvolgere nel processo di lotta ai cambiamenti climatici chi finora è rimasto fuori dagli impegni internazionali alla riduzione delle emissioni, come Usa e Cina", ha detto ieri il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. "Domani - ha proseguito - sarò nella capitale danese per l'ultima riunione in vista della Conferenza Onu di dicembre. Sarà l'occasione anche per valutare la proposta che il premier danese Lars Lokke Rasmussen ha presentato all'Apec di un'intesa in due fasi, una politica e una successiva vincolante. Una formula questa - ha detto Prestigiacomo - che potrebbe rappresentare uno snodo fondamentale per coinvolgere nel processo di lotta ai cambiamenti climatici chi finora è rimasto fuori dagli impegni internazionali alla riduzione delle emissioni, come Usa e Cina. Due Paesi senza i quali ogni strategia sul clima rischia di restare solo simbolica".

Le consultazioni informali dei ministri di oggi e domani hanno come principale obiettivo quello di preparare il terreno per il raggiungimento di un accordo su un Trattato Internazionale per la regolamentazioni delle emissioni di Co2 nel periodo successivo al 2012, la scadenza del Protocollo di Kyoto. Le principali questioni da discutere, oltre quelle relative alla forma del futuro accordo, riguardando in particolare le azioni di mitigazione e i finanziamenti per i paesi in via di sviluppo.
Per quanto riguarda i tempi, secondo il climatologo dell'Enea, Vincenzo Ferrara, il fatto di rimandare un accordo vincolante potrebbe aprire un vuoto di due anni tra la fine di Kyoto, il 2012 e l'inizio del nuovo accordo il 2014. Mentre per il Wwf l'accordo di Copenaghen deve essere vincolante. (Ansa)

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